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Stoner di John E. Williams

stonerHo letto in giro tante recensioni di Stoner, che è stato il caso editoriale del 2012 (io arrivo sempre tardi sui casi editoriali, stavolta si può dire che non è neanche andata malissimo, in genere faccio peggio) e devo dire che non tutte le ho capite. C’è stata gente che si è identificata nel protagonista, arrivando ad affermare cose tipo “Stoner sono io” (il che mi è sembrato presuntuosissimo), c’è stato chi ha parlato del protagonista come un perdente, un ignavo, uno che non fa niente per migliorare la sua vita.
A me personalmente non è sembrato.
Questa, in soldoni, la trama: il ragazzo Stoner viene mandato dai genitori (poveri) all’università a studiare agraria, con l’intento di fargli imparare teorie e tecniche che possano migliorare la coltivazione del loro disgraziato pezzetto di terreno. Lì ha un colpo di fulmine per la letteratura, cambia corso di studi e diventa insegnante. Si sposa con una donna che non lo ama, che fa di tutto per renderlo infelice e con cui avrà una figlia e, ad un certo punto della sua carriera si inimica un professore molto potente che farà di tutto per rendergli la vita difficile. Nel corso di questa vita, tutto sommato normale, Stoner mantiene un’integrità davvero sorprendente. E’ retto, non è mai meschino, non si approfitta di nessuno anche quando potrebbe, non si racconta bugie, rimane sempre fedele a se stesso e a ciò in cui crede.
E’ vero, non è un eroe, anzi. Ma non è squallido, non è un cialtrone, non è il personaggio che cerca la scorciatoia.
Io a Stoner mi sono affezionata moltissimo, quasi come a una persona vera, avrei voluto fosse il mio insegnante di letteratura (che poi io non ho nemmeno studiato letteratura, ho fatto il perito aziendale).
E poi, onestamente, i lettori che denigrano il protagonista non li capisco mica. Ma questo è un altro discorso.
Il fatto è che Stoner è scritto benissimo. Williams ha uno stile tale da far rivivere i personaggi dentro il lettore. Era facile immaginarseli, talmente autentici che mi sono sembrati tutti veri, dal giovane amico alla moglie detestabile, un compendio di umanità sorprendente.
Stoner è stato finora il romanzo migliore del 2014.

Per la quasi dimenticata rubrica “il giovedì del prodotto dimenticato” (assicuro però che il fatto che io non ne parli non significa che io non continui il mio buon proposito), il prodotto di oggi è la cialda “Quadrifoglio” della palette Scurissimi di Neve Cosmetics. E’ davvero un punto di verde scuro molto bello, che ho usato per la piega e l’angolo esterno dell’occhio, leggermente polveroso e un po’ paciugoso da sfumare. Tuttavia sono soddisfatta di averlo ripescato, cercherò di inserirlo in altri trucchi prossimamente.

Di lisecharmel

Hai cominciato da giovane donna metropolitana. Poi il tempo è passato, non sei più tanto giovane e nemmeno particolarmente metropolitana. Ma la bassa autostima e i tacchi alti c'erano prima e sono rimasti. In fondo è rassicurante avere certe buone abitudini.

2 risposte su “Stoner di John E. Williams”

ciao Lise, sono una dei quattro che non aveva ancora letto Stoner e dopo aver visto il tuo video ha provveduto! Condivido la tua visione sull’integrità che scopro ora in questo post, io l’ho sempre trovato un coraggioso per dire, e non capisco perché la critica lo propone come fallito

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