A volte mi capita di comprare dei libri senza saperne bene la ragione. Sono magari romanzi finiti nella mia wish-list perché ho letto qualche recensione interessante, perché un’amica me ne ha parlato bene, perché chissà. Per esempio non ho la più pallida idea del perché Paris-Brest fosse nella mia wish-list, forse perché è il nome di un dolce o di un’importante corsa ciclistica, fatto sta che l’avevo visto una volta al Libraccio e avevo deciso di non comprarlo. Poi non l’ho più rivisto per un po’ e quando mi è ricapitato sotto mano alla fine me lo sono portato a casa. Non avevo neanche la più pallida idea della trama.
In genere, quando compro i libri a caso sono molto fortunata.
Paris-Brest mi è piaciuto tantissimo.
Per farla breve, Paris-Brest è la storia di una famiglia in cui stringi stringi non si salva nessuno. Dalla nonna che anche in tarda età non si lascia sfuggire l’occasione di sposarsi per soldi, alla madre che bada solo alle apparenze e non sa voler bene a nessuno. Dal padre, sospettato di un ammanco di 14 milioni dalle casse della locale squadra di calcio, al figlio che l’occasione e le cattive amicizie faranno ladro.
Non c’è redenzione per nessuno in questo romanzo e non bastano le apparenze a tenere unita una famiglia nella quale non c’è collante alcuno nemmeno a Natale.
Queste centocinquanta pagine sono scritte benissimo e si leggono tranquillamente in una giornata in spiaggia (anche se il clima del romanzo è terribilmente invernale).
Mi è venuta una gran voglia di leggere altro di questo autore francese: gli altri suoi romanzi non si trovano facilmente, ma ora so perché sono nella mia wish-list e non me li lascerò sfuggire se mi capitano sotto mano.